Una delle anomalie sensoriali più frequente nell’infanzia è l’ambliopia che se non trattata,costituisce la causa più comune di disabilità visiva infantile,provocando una riduzione visiva importante:colpisce circa 5 bambini su 100.

L’occhio ambliope viene detto “occhio pigro”per indicare la presenza di un incompleto sviluppo della sua funzione.

L’ambliopia si definisce come una ridotta capacità visiva di un occhio (raramente di entrambi);insorge in età plastica ovvero quando il sistema visivo è estremamente sensibile per cui,un intervento adeguato,può portare alla regressione di tale disturbo.

Le cause più frequenti sono:

  • Presenza di strabismo;
  • Difetti visivi non corretti (miopia,ipermetropia,astigmatismo);
  • Elevata differenza di difetto visivo tra i due occhi (anisometropia);
  • Anomalie anatomiche o patologiche congenite (ptosi palpebrale,cataratta,ecc…)

Troppo spesso l’ambliopia passa inosservata da genitori e insegnanti e altrettanto frequentemente il bambino non è consapevole di vedere meno da un occhio.

I principali sintomi che possono far pensare ad un’ambliopia sono:

  • Occhio costantemente strabico;
  • Copertura frequente di un occhio per avere una migliore visione;
  • Mal di testa;
  • Cattivo rendimento scolastico;
  • Goffaggine ed impaccio nelle attività motorie.

Un metodo che può dare indicazioni sulla qualità della visione già a partire dai 5/6 mesi di età è Il test dell’occlusione monolaterale.

Consiste nel coprire alternativamente gli occhi del bambino e nel valutare il suo comportamento:una reazione di difesa o di pianto al bendaggio dell’occhio migliore può essere significativa di una visione ridotta.

È consigliabile eseguirlo con la mano della mamma.

L’ambliopia ha un notevole impatto psicologico sulla crescita del bambino:riduce l’autostima dandogli un senso di inferiorità e inadeguatezza rispetto ai compagni;provoca ansia che interferisce con il rendimento scolastico ,la vita lavorativa e i rapporti sociali.

Il bambino ambliope si sente impacciato,goffo nelle attività sportive e tenderà ad isolarsi dal gruppo o,al contrario,cercherà di farsi accettare dai compagni mettendosi in mostra con comportamenti iperattivi per attirare l’attenzione.

Le vie da intraprendere,necessarie al recupero visivo sono: l’individuazione della causa mediante visita oculistica in ciclopegia per la correzione totale del difetto e per la rilevazione di eventuali patologie congenite;

la visita ortottica per valutare l’integrità muscolare e sensoriale degli occhi.

Una volta individuata la causa,verrà definito il trattamento più adeguato. A seconda del fattore ambliopizzante la terapia sarà effettuata mediante:

occlusione (bendaggio) con lo scopo di inibire la stimolazione sensoriale dell’occhio migliore e stimolare l’occhio pigro,penalizzazione ottica o farmacologica,filtri opachi,settori binasali,ecc…

Nei bambini più grandi e collaborativi è consigliabile associare procedure di rieducazione ortottica ovvero esercizi di stimolazione visiva(come pleottica,flicker maculare),di integrazione binoculare,di coordinazione occhio/mano,ecc…

Uno screening effettuato già in tenerissima età consente di identificare tempestivamente queste alterazioni visive e permette di definire il piano terapeutico più appropriato.

A questo proposito ricordiamo che il trattamento riabilitativo,se attuato correttamente, permette un recupero funzionale completo.